In questo particolare momento, siamo costantemente sottoposti a una miriade di notizie riguardo norme comportamentali ed igieniche per contrastare la diffusione del covid-19. Quante di queste informazioni sono affidabili? È davvero necessario, ogni qualvolta si esca da casa, disinfettare al rientro le scarpe e lavare gli indumenti indossati?
Sulle interazioni tra Coronavirus e vestiti non esistono certezze. Al momento non ci sono ricerche sufficienti per dire con sicurezza per quanto tempo il virus sopravvive sugli abiti.
Possiamo trovare indicazioni più specifiche sul portale del Ministero della Salute.
Sul sito governativo dedicato al coronavirus compaiono questi due suggerimenti riguardo ad abbigliamento e scarpe:
“Se si è dovuti uscire per lavoro o emergenze, al rientro in casa bisogna lavare i capelli e gli indumenti indossati? Il virus sopravvive su capelli e indumenti?
Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante. Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto.
La suola delle scarpe può portare il virus in casa contaminando le superfici e esponendo al contagio?
Il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portato in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. In presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita).”
(Fonte: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus)
Un’altra voce autorevole è quella di Walter Ricciardi, membro italiano del Comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità e consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus, il quale ha chiarito che:
“Bisogna considerare che scarpe e vestiti sono un po’ come il nostro scudo, la nostra pellicola che ci protegge dall’esterno. Per questo, ma senza alcun allarme, sarebbe meglio toglierli e metterli da parte quando entriamo a casa, utilizzando indumenti diversi quando stiamo nella nostra abitazione. Il tutto rimarcando che oggetti e vestiti non sono fra le principali vie di trasmissione del virus”.
Queste norme igieniche e comportamentali aiutano a contrastare la diffusione del virus e, riflettendo, sarebbe utile adottarle a prescindere da questa emergenza. Non a caso, infatti, tra i Paesi del Nord Europa e dell’Est, vi è la buona abitudine di togliersi le scarpe prima di entrare in casa.
Durante uno dei miei soggiorni in Unione Sovietica, rimasi stupito proprio da questa consuetudine e di come fosse riservata anche agli ospiti. In seguito appresi che era una usanza abbastanza diffusa anche nei paesi nordici, dove l’abbondanza di neve costringe al cambio di scarpe. Ho sempre ritenuto positiva tale abitudine non solo per ovvi motivi igienici (non trasportare al interno della propria abitazione i germi esterni) ma anche per una questione di relax mentale… lasciare le scarpe fuori è un po’ come lasciare fuori i problemi affrontati durante la giornata.
E come fare per gli abiti? Per quanto riguarda la biancheria intima bisognerebbe comportarsi come quando si ha un malato in casa e quindi lavarla separatamente.
Gli abiti indossati per uscire non vanno certo lavati appena si rincasa. Se siamo stati fuori per la passeggiata con il cane, abbiamo mantenuto le distanze corrette non è certo necessario la lavatrice; se invece abbiamo preso i mezzi pubblici o siamo venuti a contatto con potenziali rischi di contagio sarebbe opportuno lavarli. È comunque sufficiente, come per le scarpe, sistemare gli indumenti in una sorta di anticamera (il virus non vive in eterno sulle superfici) senza però poggiarli sul divano sul tavolo o sul letto ed indossare abiti comodi “da casa”. Qualunque sia la vostra scelta concludiamo raccomandando igiene prudenza e buon senso ma senza fobie.